Ci è sempre piaciuto dire la nostra sui miti veri e falsi della cucina
di Margherita e Laura Landra
Udite, udite: in pochi lo hanno visto e ancora meno lo hanno provato ma il gelato nero è reale!
Nato nella gelateria newyorkese Morgenstern’s Finest Ice Cream, ha poi conquistato anche la West Coast approdando alla Little Damage di Los Angeles dove hanno aggiunto le mandorle e la possibilità del cono nero, per un look total black!
A prima vista potrebbe sembrare una copia del già noto gelato al sesamo nero molto gettonato in Asia; si potrebbe pensare che il colore venga dato utilizzando il nero di seppia, come accade per alcune paste ma invece la novità di questo gelato vegano è la coconut ash, ovvero la cenere di cocco o di mandorla.
Istagram è recentemente impazzito per i grandi colori arcobaleno del latte di unicorno e ora spopola l’ashtag #BlackIcecream che grazie alla sua grande fotogenia, ha reso questo gelato tutto nero l’ultimo trend gastronomico.
“Sei diventata nera come il carbon” cantavano i Los Marcello Ferial e il colore di questo gelato è dato proprio dalla carbonizzazione della noce di cocco intera e “la cenere, contiene carbone sostanza che sembra avere effetti benefici per la salute anche se non ci sono studi ufficiali a sostegno di questa tesi” spiega la gelateria Morgenstern’s.
Utilizzato soprattutto in ambito medico, il carbone vegetale è una polvere derivante dalla carbonizzazione senza fiamme della legna di pioppo, di salice o di altre varietà: il legname viene bruciato a temperatura superiore ai 600 gradi e in assenza di ossigeno.
È utilizzato sia in polvere che in apposite compresse o capsule; in ambito d’emergenza viene usato per il trattamento delle intossicazioni più comuni perché capace di trattenere atomi e molecole nei suoi pori e può quindi prevenire l’assorbimento a livello sistemico di composti potenzialmente dannosi per l’individuo.
L’assunzione di carbone vegetale può interferire con la normale digestione dei principi nutritivi e l’azione dei farmaci quindi, oltre a prevederne l’assunzione lontano dai pasti, è sempre utile chiedere il parere del proprio medico curante anziché lasciarsi andare all’auto-prescrizione.
Il carbone vegetale può essere utilizzato come colorante naturale, infatti rientra nella lista UE degli additivi consentiti. È utilizzato per la colorazione o la realizzazione di farine speciali per preparare impasti dolci o salati: è infatti diventato una valida alternativa al nero di seppia.
I prodotti con carbone attivo non sono una novità per l’Italia, infatti già lo scorso anno si aveva avuto un boom di pane, pizza, focacce e biscotti “black” grazie all’estrazione di carbone attivo o vegetale da materiali come legno o gusci sottoposti a un trattamento speciale che prevede la combustione senza fiamma.
Il “coconut ash” nasce dal residuo carbonizzato e processato del guscio di cocco, una forma di carbone attivo, a cui viene poi aggiunto fiocchi, crema e latte di cocco: il nero va con tutto, si sa, e questo gelato dal grande impatto visivo è stato definito da chi lo ha provato, rinfrescante e dal sapore molto dolce.
In Italia la moda del gelato nero non è arrivata, probabilmente per il dibattito mediatico relativo all’impiego del carbone vegetale attivo nei lievitati che, dopo un’iniziale exploit, sono spariti dai banchi degli artigiani. La legge italiana consente l’utilizzo del carbone vegetale attivo come colorante e viene aggiunto in minime dosi e come colorante non dovrebbe avere gli effetti che ha come integratore.
Il gelato nero che ha spostato il concetto da gustro estremo a colore estremo, pare essere molto dolce grazie alle mandorle e coloro che lo hanno provato lo hanno trovato particolarmente rinfrescante: un sapore dolce che si scioglie in bocca!
Dagli States sono arrivati gelati immaginifici e a volte improbabili come quello al foie gras e alla wasabi, non ci deve quindi stupire che arrivi dagli USA il gelato nero, che tra le sue particolarità ha anche quella di tingere i denti!!
Se a New York hanno cavalcato l’onda del salutismo, a Los Angeles hanno creato un gelato nero più morbido e soft… ed è proprio su questa costa che si trovano le bocche macchiate di nero!
Se prima il nero era limitato ai cioccolatini fondenti, al vino e al lato oscuro della forza, ora spopola nel mondo dei gelati: noi da che parte vogliamo stare?
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